lunedì 27 gennaio 2025

SORPRESA A BARCELLONA 4° CAPITOLO

 SORPRESA A BARCELLONA

Scritto interamente da Zorzella Fernando

Presentato a puntate qui su face book.

Tutto nel romanzo è inventato e frutto di fantasia.

Il romanzo è dedicato a Mia Moglie Francesca.

DIVIETO ASSOLUTO DI COPIARLO O RIPRODURLO

TESTO:

4° CAPITOLO

Dopo cena ti cerco senza tante attenzioni negli spazi promiscui di questo albergo.

Non vado a letto se almeno non ti vedo un’altra volta.

Vedo le due signore che ti hanno accompagnato, sono sole, tu dove sei?

Eccola, sei appoggiata al balcone del piano bar, tutta sola soletta.

Ma sei al telefono.

Certo hai il marito a casa che ti aspetta.

Sfrutterò il momento per contemplarti.

La telefonata finisce ed io decido di avvicinarmi.

Fernando: “Buonasera Signora Francesca.”

Francesca: “Adesso sono Signora? ……. A dire il vero penso che bene o male abbiamo tutti e due la medesima età, però a dire il vero questa sera mi sono tirata per cercare di sembrare più giovane, quindi se continui così, e mi fai sentire vecchia puoi lasciare il posto ad altri.”

Fernando: “Volevo essere cortese e non invadente. Avevo visto che stai telefonando.”

Francesca: “Avevo il cellulare in modalità specchio e stavo aspettando per capire se c’era una persona gelosa in giro che voleva fare quattro chiacchiere.”

Fernando: “Eri qua in versione preda allora.”

Francesca: “Bisogna vedere se questa preda è velenosa o meno Fernando, …………. Sono velenosa?”

Fernando: “Per il mio cuore no, per ora.”

Francesca: “Dai, questa preda ha una sete incredibile, offrimi un cocktail così mi dici veramente cos'è che ti ha colpito di me.”

Fernando: “Posso chiederti una cosa?”

Francesca: “La seconda volta che ci parliamo ed hai già pretese? Continui male ragazzo mio.”

Fernando: “Avevi un bellissimo rossetto rosso strano questa mattina, come mai ora non lo hai indossato?”

Francesca: “A dire il vero è il mio rossetto preferito, mi sono dimenticata di metterlo. …………. Dai al tavolo me lo metto.”

Arrivati al tavolo ci sediamo e tu ti sistemi il rossetto, poi, una volta ordinato il cocktail proseguiamo a parlare.

Francesca: “Perchè hai deciso che io dovevo essere la tua preda? Perchè non ti ha attratto quella signorina della 507 che porta le minigonne talmente corte che potrebbe farne senza?”

Fernando: “Perchè quando ti ho vista mi sono sentito tuffare in un altro mondo e ho sperato di godere dei tuoi sguardi e della tua compagnia per parlare e discutere un pò di ciò che succede.”

Francesca: “Mi piace una cosa.”

Fernando: “Tipo?”

Francesca: “Mi piace che non mi hai chiesto il cognome, il lavoro che faccio o altre cose legate alla privacy, mi piace che rispetti questo momento spensierato.”

Fernando: “Se è un momento spensierato per te, pensa a me che ho avuto la fortuna di conoscerti. Lavoro in mezzo a tante persone, donne e uomini, nel tempo ho capito come affrontare i discorsi.”

Francesca: “Tipo?”

Fernando: “Ci credi che durante una cena di lavoro io non parlo mai di lavoro?”

Francesca: “Bravo è una cosa che odio. Ovvio, non è che durante ogni cena di lavoro bisogna finire a letto con questo o quel collega, ma occorre fare squadra, parlare di lavoro senza parlare di lavoro.”

Fernando: “Sei un Paradiso è bellissimo stare qui in compagnia tua.”

Francesca: “Cosa vuol dire che sono il Paradiso?”

Fernando: “Vuol dire che stare vicino a te, mette pace e serenità.”

Francesca: “Vuol dire che se andiamo a ballare e stiamo stretti stretti non ti viene duro?”

Fernando: “Ma guarda che sei una cosa incredibile.”

Francesca: “Dai, andiamo a ballare.”

Fernando: “E’ un lento, non c’è tanto da fare.”

Francesca: “Appunto.”

Arrivati al centro della pista ci mettiamo a ballare, stretti stretti.

Ti conosco da poche ore e già ti direi che se c’è un uomo a cui puoi chiedere tutto ce l’hai già tra le braccia.

Francesca: “Fernando?”

Fernando: “Dimmi mia regina.”

Francesca: “Se io ti mando in Paradiso, ti va di mandarmi all’Inferno?”

Fernando: “Come?”

Francesca: “Toglimi il rossetto.”

Dopo un pò il telefono suona.

Francesca: “Sono le mie amiche, scusami devo andare, la collezione delle farfalle, me la farai vedere un’altra volta.”

Fernando: “Ok, va bene, a domani allora.”

Francesca: “Anzi, aspetta, guarda, questo è il rossetto che ti piace tanto. Domani vai a prenderlo, io sono impegnata con le mie amiche alle terme.”

Fernando: “Il rossetto?”

Francesca: “Certo non hai detto che ti piace? Non vuoi che lo metta? Lo sto finendo e di sicuro tu hai voglia di togliermelo, contribuisci alla spesa.”

Io mi metto a ridere a crepapelle, ma resto lì con il rossetto in mano mentre tu frettolosamente te ne vai verso gli ascensori.

Incredibile.

Mi dirigo verso l’ascensore anche io e poi verso la mia stanza.

Davanti a me passano tante donne, più o meno vestite, che potrebbero attirare la mia attenzione, ma non come te.

Tu hai preso possesso del mio cuore ed ora questo rossetto, può essere la chiave per il tuo di cuore.