Scritto interamente da Zorzella Fernando
Presentato a puntate qui su face book.
Tutto nel romanzo è inventato e frutto di fantasia.
DIVIETO ASSOLUTO DI COPIARLO O RIPRODURLO
TESTO:
5° PUNTATA
Arrivato andò parlare con il Consiglio che autorizzò la possibilità di interrogarlo, senza fargli troppo male.
L’Intruso venne portato in un’altra tenda e William senza neanche farlo sedere cominciò con assestargli un destro e un sinistro nel viso, facendolo cadere.
L’Intruso urlò: “Ma sei pazzo, sei pazzo.”
William: “Io sarei un pazzo?”
Fatto alzare, lo prese da un braccio e lo prese a calci nel culo con gli anfibi.
L’Intruso: “Basta, basta, ma voi che volete da me? Sono già indebolito dal digiuno, ho fame sto male, ho sete, non bevo da chissà quanto tempo, volete farmi morire e dopo dite che siete una società civile. Sto meglio io con i miei rozzi compagni.”
William: “Voglio sapere tutto sugli Orsi Neri, tutto tutto, hai capito pezzente?”; spiegò all’intruso cosa avevano scoperto e poi lo riprese a calci insistentemente.
L’intruso urlava e cominciò a piangere.
William: “Guardatelo va in giro a stuprare le donne e poi piange per 4 calci nel culo. Portatelo via, prima di addormentarmi mi divertirò a ripassarlo per bene ancora”
William si sentiva una belva.
L’intruso ci pensò per bene, rischiava veramente la pelle questa volta, era meglio vuotare il sacco; così richiamò l’attenzione della guardia e disse: “Ok dirò tutto dirò la verità, chiamatemi i capi ed il Consiglio, voglio che nessuno mi faccia più del male.”
Così fecero e richiamarono William ed il Consiglio.
Questa volta fu Jenny che volle condurre l’interrogatorio.
L’Intruso: “Vi dirò tutto, ma ad una condizione.”
Jenny: “Quale condizione?”
L’intruso: “Voglio entrare a far parte di questa comunità, voglio vivere libero con voi e con le vostre regole.”
Jenny: “Vediamo, si può fare, ma raccontaci tutto questa volta.”
L’Intruso: “Gli Orsi Neri hanno le loro comunità a nord di Rovigo. Siamo tutti li. La comunità è protetta da un bosco tutto intorno, siamo in 300 metà uomini e metà donne circa. Non siamo animali come ci descrivete e le donne per noi sono la parte più importante della società. Nella situazione in cui viviamo è di vitale importanza che le donne facciano figli e siano disponibili a farli, può sembrerà anche crudele detto così, ma le donne che accettano di accoppiarsi con noi, vengono trattate come delle regine, tenete presente che su 300 ho detto che sono metà le donne che hanno accettato. Con quelle nuove siamo un po’ più duri, ma non facciamo del male a nessuna.”
Jenny: “Balle hanno trovato il segno di uno stupro di gruppo.”
L’Intruso: “No non è vero, hanno trovato un uomo, uno di noi morto. Molto probabilmente ha cercato di stuprare la vostra amica, ma è stato ucciso. Chi fa del male ad una donna viene subito ucciso. Abbiamo una vera devozione per le donne.”
Jenny: “E se qualcuno si ribella?”
L’intruso: “Il coniglio mette davanti alla donna libera anche 20, 30 uomini diversi, se è ancora riluttante viene minacciata, ma il giorno dopo gliene vengono messi davanti altri 10 o 20 e così via fino a che sceglie e vive libera nella comunità.”
Jenny: “Ma così per la donna è una prigione di cristallo.”
L’intruso: “Si è più prigione nel mondo in cui viviamo o in una comunità in cui ti viene offerto il meglio del meglio. Qui con voi, dalla prigione non ho visto nessuna donna incinta, dove pensate che vada il mondo senza figli?”
Jenny: “Mi stai irritando all’inverosimile. Dio ci ha creato liberi e questa, la vostra, è una schiavitù velata, che per lo più deve finire. ………. Che farò finire.”
Jenny a quel punto aveva già fatto intere i suoi progetti.
L’Intruso: “Di me che sarà ora?”
Jenny: “Ti verrà data una tenda, vivrai libero in mezzo a noi, ma per i primi tempi sarai scortato e sorvegliato. Ogni giorno avrai compiti da svolgere e ti renderai utile. Spero che non ci tradirai e spero che quello che hai detto sia vero, altrimenti …………… “
L’Intruso giurò sulla sua vita e poi fu sistemato e gli venne dato da mangiare e bere adeguatamente.
Tranne l’Intruso e pochi soldati, rimasero tutti li.
Alfred disse: “Cavoli, cosa facciamo? Abbiamo da liberare ancora Erik e gli altri e ora c’è il problema di Roberta.”
Jenny: “Quanti uomini abbiamo pronti militarmente?”
William: “500 uomini sono abbastanza pronti, d’altronde si allenano 12 ore al giorno con esercitazioni varie.”
Jenny: “Ok consideriamo il salvataggio di Roberta una verifica. Partirete domani armati di tutto punto. Dovrai sbrigarti William, ma ce la devi fare, dobbiamo portate un po’ di pace a questa gente.”
William: “Ok, sarà complesso ma ce la faremo, vedrai per i miei uomini sarà una sorpresa, ma sono belli carichi.”
Tutti si diressero ai loro affari e a preparare tutto per l’indomani.
William, una volta finito si diresse verso la tenda ed incontrò Lucia strada facendo, si fermarono a parlare e poi proseguirono assieme.
Arrivati alla tenda si salutarono con un bacio e li William cedette a Lucia, la prese in braccio e la portò dentro la tenda, dove passarono assieme per tutta la notte.
Il giorno dopo, preceduta da un discorso di Jenny molto caloroso e sentito, ebbe inizio la missione per la ricerca e l’attacco al villaggio degli Orsi Neri.
Seguendo le indicazioni dell’Intruso, si diressero tutti 500, verso Rovigo, senza sapere che avrebbero trovato una strana sorpresa.
A Prima Donna, vicino Ferrara, Roberta prese conoscenza della comunità, delle loro usanze e delle loro regole e reciprocamente lei spiegava tutto su Genesi.
Prima Donna era una comunità di 1000 donne e 150 bambini, le donne erano tutte soldatesse, capaci ed esercitate.
Per Roberta, era difficile ora rientrare a casa, era debilitata e dopo una battaglia come quella appena successa, era rischioso mettersi in viaggio, Verona e Ferrara non erano distanti prima della catastrofe, ma ora tutto era distrutto solo l’orientamento e le poche strade sistemate non riuscivano ad aiutare molto.
Gli Orsi Neri, come già detto, non erano morti tutti, ma si erano rifugiati in un’altra comunità nei presi di Padova.
Il Capo degli Orsi Neri si faceva chiamare Arthur.
Prese la parola, durante una riunione: “Dobbiamo far capire a quelle donne che non possono stare senza di noi, dobbiamo far capire che dobbiamo ricostruire una comunità assieme.”
Dragon, un estremista replicò: “E’ ora di essere duri, le dobbiamo sottomettere, meglio sottomettere un po’ di donne ora per un paese prospero e ricco domani.”
Arthur lo bloccò: “Niente forza, ma useremo la testa. Dobbiamo far si che siano loro a venire da noi e supplicarci di accettarle con noi. Creeremo tutto intorno al loro villaggio, un perimetro impenetrabile, non faremo passare niente, nessuna provvista di nessun tipo. Creeremo un vero embargo, senza far del male a nessuna di loro. Le porteremo alla fame, la fame le convincerà.”
Domani partirete, andate a prepararvi.”
Il contingente Aquila avanzava, non senza difficoltà, e mentre si avvicinavano, cominciarono a sentire uno strano odore di bruciato, sempre più intenso.
Qualcuno pensò addirittura che il villaggio fosse andato a fuoco, ma siccome era veramente mimetizzato dal bosco era difficile intravvedere il tutto.
William mandò 5 esploratori in avanscoperta che infilatisi nel bosco, ed avanzando con circospezione arrivarono fin dentro al villaggio.
Resisi conto che il villaggio era completamente bruciato e disabitato tornarono indietro ed avvisarono gli altri che a quel punto entrarono in massa.
Improvvisamente cominciò a diluviare, così furono costretti ad accamparsi, nel frattempo però continuarono a cercare indizzi e sinceramente capirono che li, si era combattuta una feroce battaglia e che gli Orsi Neri, furono costretti a scappare.
Non riuscivano a comprendere chi potesse aver mosso guerra verso gli Orsi Neri e perché.
Nel villaggio principale degli Orsi Neri, si decise di far partire la spedizione per l’embargo all’indomani; stessa cosa per Prima donna che aveva previsto di far partire una missione pelustrativa per il giorno dopo.
A Genesi, Jenny, era andata a cena da Jonathan.
Jonathan era un ragazzo sulla quarantina, molto bello, con capelli neri folti e fisico molto muscoloso, che dopo la catastrofe, facendo lui l’agricoltore, aveva deciso di rimanere vicino al suo grande appezzamento per coltivarlo e dar da mangiare alla comunità.
Per questo aveva sistemato la sua casa in qualche maniera e a solo lui veniva permesso di non dormire in tenda.
Tutti gli altri agricoltori della comunità avevano concentrato tutti i loro attrezzi li da Jonathan e lo aiutavano, occupando e lavorando sempre più terreno circostante in base alle esigenze della comunità.
Il concetto di proprietà per ora non esisteva più, si faceva tutto per tutti.
Ai fornelli Jonathan era un asso e quella sera si diede molto da fare, lei rimaneva immobile a guardarlo e nell’attesa gli raccontava tutto, e lo teneva aggiornato.
Ogni tanto lui con le dita le faceva assaggiare qualcosa e lei un po’ ci cascava in questa trappola per sedurla.
Mangiarono e bevettero di tutto, si erano proprio lasciati andare, giocarono a carte e con altri giochi da tavolo fino a notte fonda.
Quando si addormentarono erano sfiniti, avrebbero voluto tutti e due che finisse in un altro modo, magari anche meno vestiti, l’alchimia c’era, ma c’era anche troppo vino nelle vene, e l’ultima grappa di Jonathan era effettivamente un po’ troppo forte, ed invece di somigliare alla droga dello stupro somigliava di più al curaro, farmaco usato in anestesia per addormentare le persone prima di un intervento chirurgico.
Il mattino seguente si svegliaoro abbracciati e dopo qualche bacio affettuoso, scoppiarono a ridere perché si resero conto che la serata non doveva finire così.
Fecero colazione assieme, e poi si salutarono dandosi appuntamento a pranzo alla comunità, e magari per un’altra cena.
Lei rientrando dal campo, si sentiva leggera e felice, cosa che rallegrò anche le guardie che la videro entrare e che avevano capito dalle pellustrazioni notturne che si era soffermata da Jonathan.
William ed i suoi partirono per il ritorno, promettendo a se stessi che sarebbero ritornati per capire meglio che cavolo fosse successo in quel villaggio bruciato.
Nello stesso momento, dal campo degli Orsi Neri a Padova, partì il contingente in direzione Prima Donna.
Lo stesso fecero 10 soldatesse che da Prima Donna partirono per perlustrare il villaggio bruciato.
Nel frattempo in una tenda della comunità, a Genesi, Filippo e Angelica stavano parlando del più e del meno, erano amici e si confidavano ogni tanto.
Angelica: “Bè non vedo l’ora che venga Jonathan a portare le provviste, mi piace un casino, se penso che vive tutto solo ……… come vorrei che dormisse da me.”
Filippo: “Dai devi avvicinarlo, quando viene di solito, si ferma a mangiare a pranzo a mezzo giorno e rimane qui un po’ il pomeriggio.”
Angelica: “Ma lo conosco appena, e poi non mi piace buttarmi tra le braccia di un uomo così, non vorrei fare l’affamata di turno.”
Filippo: “Escogitiamo qualcosa insieme ………”
Filippo rimase in silenzio per un po’ e poi scoppiò a ridere, e nel vederlo rise anche Angelica, senza capire il perché, e chiese: “Ma perché ridi?”
Filippo: “Si può fare, si può fare che Jonathan venga da te, senza che tu ti esponga troppo.”
Angelica: “Ma che dici ……… cosa posso fare io? Ci vado a casa?”
Filippo: “Quello te lo tieni per riserva che non guasta come idea ………… Ascolta ……… Jonathan è un galantuomo, non ucciderebbe neanche una mosca, allora tu potresti andare a mangiare a mezzogiorno, lui va sempre alla mensa della comunità, e quando gli passi davanti farai cadere a terra il vassoio, farai la spaventata e la dispiaciuta, nonché disorientata. Lui interverrà come se dovesse salvare una principessa dalla torre in gabbia e così l’avrai tra le mani, praticamente in pugno.”
Angelica: “Cavoli che idea, ma sei diabolico forte.”
Filippo : “A questo punto avrai la sua attenzione, avrai fatto il primo passo e potrai cercare con lui altri contatti con più disinvoltura.”
Angelica: “Potrei se lo vedo passeggiare da solo affiancarlo ed accompagnarlo.”
Filippo: “Se sei libera lo puoi aiutare. ………….. Tieni presente che lui comunque ha una forte attrazione per Jenny.”
Angelica: “Ma è troppo indaffarata per soddisfarlo a modo giusto, ci devo pensare io.”
Nel frattempo Jonathan era arrivato alla comunità, prima di scaricare la merce come al solito, si procurò delle rose e le fece portare a Jenny tramite un bambino e poi proseguì per la sua strada.
Arrivato mezzogiorno andò alla zona ristoro e si sedette aspettando Jenny come da accordi.
Angelica arrivò, puntuale come un orologio svizzero, andò a prendersi il vassoio, si sciolse i capelli e aprì un po’ la cerniera della divisa per far intravvedere il decolté e poi parti per mettere in pratica il piano di Filippo.
Arrivata davanti a Jonathan fece cadere il vassoio e tutta spaventata fece la dispiaciuta. Lui si alzò e l’aiutò a ricomporre il tutto, poi la fece sedere e chiaccherarono un po’.
Jonathan la interrompe un momento: “Mi scuso Angelica, ma sto aspettando una persona, magari un’altra volta ci faremo una chiacchierata.”
Lei si allontanò, ma il gioco era iniziato ed il dado era tratto.
Arrivò nel frattempo Jenny come da accordi presi in precedenza.
Pranzarono assieme, chiacchierando del più e del meno, dilungandosi e non accorgendosi che le ore passavano