Scritto interamente da Zorzella Fernando
Presentato a puntate qui su face book.
Tutto nel romanzo è inventato e frutto di fantasia.
DIVIETO ASSOLUTO DI COPIARLO O RIPRODURLO
TESTO:
10* CAPITOLO
Filippo si trovava nella propria tenda a riposare mentre all’improvviso entrò Angelica, i due non sapevano ciò che era accaduto a Jenny e agli altri. Scambiati i saluti di rito, Angelica si buttò fra le braccia che se la scostò subito di dosso dicendo: “Ma che fai Angelica, tra un po’ arriva Elena, alzati e vai via ……… dai non è il momento.”
Angelica: “E’ così che tratti le donne con cui fai sesso? ………. Poi la tua Elena non è indaffarata con tutto questo casino?”
Filippo: “In questo momento non è indaffarata, ma tu non hai da andare a rompere dal tuo Jonathan?”
Angelica si aprì la cerniera in modo da far vedere il decolte e disse: “Qui Jonathan non c’è e noi due potremmo conoscerci meglio.”
In quel momento entrò Elena ed esclamò: “Ma che fate voi due? Angelica Filippo che state facendo, per fortune che eravate solo amici, fate schifo.”
Filippo: “Elena ti posso spiegare ………”
Elena uscendo: “Non mi spiegare niente io e te non siamo più niente, fai schifo, schifo capito?”
Filippo cercò di ricorrerla, ma lei urlando imprecava contro lui e contro Angelica, alla fine desistette perché ormai la scena veniva osservata da molti e non voleva dare spettacolo.
Elena era stata anche troppo buona accettando l’amicizia dei due perché riteneva che un rapporto d’amore non doveva distruggere amicizie nate e coltivate prima, ma questo era troppo, troppo veramente, pensare a quante volte potrebbero aver tradito in precedenza e lei come una stupida a credergli.
Bè, meglio non pensarci più o cercare di non pensarci più, meglio tagliare i ponti del tutto.
Filippo che sapeva distinguere il valore di Elena e quello di Angelica, sapeva distinguere il peso delle due donne, rientrò in tenda e si arrabbiò con Angelica.
Aveva impostato il rapporto con Elena con l’idea che fosse un rapporto salvagente, ovvero tenersi una ragazza fissa e magari costruirsi attorno dei rapporti più o meno intensi, ma aveva capito che in Elena c’era qualcosa di veramente buono che non era il caso di gettar via per qualcosa di più frivolo, ma ora non sapeva più che fare, era confuso e disorientato.
Uscita dalla tenda e avendo capito lo sbaglio fatto, Angelica corse da Elena e cercò di spiegarle e di ricucire i rapporti, ma Elena none ra una con cui scherzarci troppo, sapeva bene il fatto suo.
Nella tenda del Consiglio si stava svolgendo una serrata riunione.
Il commando era rientrato, ed aveva scoperto, che chi aveva rapito Jenny, Jonathan e Matteo erano diretti verso in Trentino, avevano superato Verona e di sicuro si erano diretti verso Affi.
Si erano dovuti fermare perché senza armi e senza grossi equipaggiamenti si erano spinsi comunque troppo lontani per proseguire le ricerche da soli.
Alfred disse: “La situazione è drammatica, con un a guerra in corso, questo rapimento non ci voleva, stanno accadendo gravi cose intorno alla nostra comunità che ci fanno capire quanto il mondo la fuori sia cambiato e noi siamo gli unici a parlare di pace e prosperità.”
Bruno: “Speriamo non siano stati gli Orsi Neri o gli Immortali, chissà cosa potrebbe succedere ……….”
Elena: “Siamo circondati da mostri di qualunque tipo.”
Alfred cercò di raccogliere tutte le proposte scaturite in modo molto democratico e di condurre un dibattito il più pulito e costruttivo possibile e poi alla fine trasse le conclusioni.
Alfred: “Riassumendo le vostre proposte, deduco che c’è la necessita di istituire un corpo di Polizia Municipale con l’intento di sorvegliare più efficacemente il territorio intorno a Genesi e coordinare le ricerche dei rapiti. ………… Io direi di dare in mano ad Erik il comando di questo gruppo che si è sempre distinto come persona capace di condurre gruppi così importanti.”
Tutti furono d’accordo e si discusse come rendere operativa questa decisione.
A Prima Donna, un’altra giornata era passata, si era combattuto ferocemente ma non c’erano stati grossi cambiamenti sul campo. William sapeva benissimo che tutte le armi di cui disponevano erano li e non si potevano inventarne delle altre, quindi occorreva rifletterci veramente bene per concludere il conflitto.
All’indomani avrebbero condotto un forte e più importante attacco contro gli Orsi Neri sperando di dare una vera svolta al conflitto.
La notte passò cercando di dare a chiunque il giusto consiglio.
Quando il sole ebbe appena salutato il mondo e regalato ancora la speranza per continuare a vivere, in un luogo lontano, nei monti attorno a Bologna, stava succedendo qualcosa di strano e inatteso.
Uno strano portellone posto su una parete di una di queste montagne cominciò ad aprirsi, e una volta apertosi tutto, uscirono e si levarono in volo 3 elicotteri da guerra Apache.
I piloti si parlarono via radio.
Tango 1: “Base Tango iniziamo la missione di ricognizione, ci dirigeremo subito verso Ferrara.”
Base Tango: “State attenti i radar rilevano presenza di una grossa concentrazione di veicoli militari.”
Tango 1: “Recepito, stare attenti.”
I tre elicotteri si diressero verso Prima Donna erano veloci e ci misero pochi mminuti ad arrivare sul posto.
L’idea era quella di valutare la situazione prima di prendere le dovute decisioni, anche perché con 3 elicotteri soli non è che si poteva fare un gran che.
Arrivati sul posto rimasero atterriti, sorvolarono più volte la zona, e furono sconvolti nel vedere come soldati italiani si stavano affrontando tra loro come se si fosse perso completamente la testa, la nazione Italia non esisteva veramente più.
I nostri furono elettrizzati e preoccupati allo stesso tempo, erano amici o nemici?
Mauro: “William chi sono?”
William: “E che ne so, speriamo in bene Mauro.”
Sergio: “E’ uno schifo, se avessimo apparati radio funzionanti, ci siamo imparcati in questa avventura senza pensare a una cosa così importante.”
Thomas corse e raggiunse il gruppo di comando urlando: “Segnali di fumo, dobbiamo fare dei fuochi e cercare di comunicare con i segnali di fumo.”
William: “Non sappiamo se sono amici o nemici.”
Gli Orsi Neri, la pensavano per fortuna per i nostri sicuramente diversamente.
Dragon: “Maledizione quei cani hanno anche gli elicotteri, ora basta ………… ma quanto ci mette Tiger ad arrivare con i rinforzi? ………….. Preparate i cannoni e tirate giù quegli elicotteri, voglio quelle donne, avete capito voglio quelle donne e quando li avrò portate alla base e le avremo sottomesse sarò io il capo supremo degli Orsi Neri.”
Il bolognesi intanto sorvolavano l’area cercando di capirci qualcosa, cercando di schivare qualche colpo d’artiglieria.
Gli Orsi Neri, che non avevano tempo di scherzare, cominciarono a canoneggiare verso gli elicotteri sul serio.
Tango 3: “Ci sparano, ci sparano attiviamo le contromisure.”
Tango 1: “Saliamo ancora di quota e rispondiamo al fuoco.”
Tango 3 fu colpito e cercando di mantenere in quota il veicolo si diresse verso sud verso Bologna, per cercare di trarsi in salvo.
Tango 1 e 2 coprirono la fuga dell’amico, ma poi furono costretti a desistere e a dirigersi verso la base.
I nostri nel frattempo si erano diressi verso sud in precedenza e avevano acceso dei grossi fuochi da dove facevano segnali di fumo in linguaggio morse, comunicando così l’SOS.
Tango 3 che non aveva tanta scelta fu costretto ad atterrare ad un paio di km dai fuochi.
Atterrarono anche gli altri due elicotteri e vedendo arrivare i nostri si sistemarono in posizione di difesa armati fino ai denti.
William che aveva notato che giustamente loro si erano sistemati in posizione di difesa, fece fermare la jeep ad un centinaio di metri dagli elicotteri e scesero tutti completamente disarmati e con le mani alzate.
Urlando i nostri spiegarono che erano amici, e cercarono di spiegare le motivazioni della loro presenza.
Alex il capo degli elicotteristi disse: “Mantenete ragazzi la posizione e non abbassate le armi.” Poi urlò: “Chi siete e da dove venite rispiegatemi tutto.”
William sempre ad alta voce rispiegò tutto e chiese aiuto.
Si misero d’accordo, si disarmarono anche gli elicotteristi e si avvicinarono tutti mantenendo bene in vista le mani.
Alex: “Avete detto che provenite da Genesi, vicino a Verona, non l’ho mai sentita.”
William: “Si, si trova a 20 Km a sud di Verona, dopo la catastrofe la gente dei paesi di quella zona si sono uniti in una comunità avanzata e ben organizzata, si sono dati un nome e hanno subito lavorato per la rinascita del loro territorio.”
Alex: “L’Italia, ormai più nessuno parla di Italia, però è Santo pensare di ricostruirla.”
William spiegò cosa stava succedendo li con dovizia di particolari.
Alex: “Noi siamo di Bologna, siamo un contingente militare, circa un migliaio, siamo elicotteristi, fanti, carristi tutti bene armati, ci siamo rifugiati tutti all’interno di una montagna assieme ad alcuni civili che siamo riusciti a portare in salvo.”
William: “Avete armi pesanti?”
Alex: “Si ne abbiamo e siamo ben organizzati, però il nostro radar per quanto funzionante, ha un raggio di 100Km quindi qui siamo in una zona di buio, non riesco a comunicare con la base per comandare dei rinforzi. Mi devo sicuramente avvicinare e spiegare tutto ai miei superiori, di sicuro non ci saranno problemi visto la situazione. Voi cercate di tenere duro.”
William: “Più che altro cercheremo di rimanere vivi.”
Salutatisi ritornarono tutti per le loro strade.
Tra i nostre di diffuse una grande senso di speranza, gioia e nuova energia, così ripresero con più vigore e forza gli attacchi verso gli Orsi Neri, per tenerli impegnati e sempre con il fiato sul collo.
La giornata passò velocemente, Filippo e Angelica si erano pacificati ed erano andati a dormire assieme. Svegliatisi di soprassalto di notte, a causa di un camion in movimento si misero un po’ a parlare.
Angelica: “Non preoccuparti Filippo, assieme staremo bene, siamo una coppia affiatata, peccato non aversene accorti prima.”
Filippo: “Non siamo riusciti a capire che la nostra intensa amicizia, derivava dal fatto che eravamo veramente in sintonia.”
Angelica: “Sei un vero stallone, Elena non sa cosa si è persa, ora però sei tutto mio.”
Filippo: “Sono tutto tuo …………… sto pensando ad una cosa ……….. ti va se scappiamo? ………. Scappiamo da tutto e da tutti, isoliamoci e troviamoci un posticino dove stare solo io e tu.”
Angelica ci pensò un po’ e poi aggiunse: “Si dai facciamolo, sono stanca anche io di questa società, regole su regole da rispettare, cerchiamoci un posto dove stare liberi.”
Filippo: “Prenderemo una jeep e alcuni viveri, ci dirigeremo lontano, magari dalle parti di Brescia, e cercheremo un posto dove isolarci.”
Così si riaddormentarono pensando a cosa avrebbero dovuto prendere per scappare