Scritto interamente da Zorzella Fernando
Presentato a puntate qui su face book.
Tutto nel romanzo è inventato e frutto di fantasia.
Il romanzo è dedicato a Mia Moglie Francesca.
DIVIETO ASSOLUTO DI COPIARLO O RIPRODURLO
TESTO:
6° CAPITOLO
Francesca: “Io in questo momento non mi sento più sposata, cosa mi hai fatto?”
Fernando: “Io cerco solo di farti sentire importante.”
Francesca: “Quanto sono importante per te?”
Fernando: “Sono partito con l’idea di assaporare la solitudine e ora sono qui, con la più bella delle donne.”
Francesca: “Sono la più bella, perchè hai bevuto troppo vino frizzante.”
Fernando: “Balliamo fino allo sfinimento.”
Ti lasci baciare ed accarezzare il viso con le labbra.
Ad un certo punto, però dobbiamo lasciare il ristorante e ritorniamo in albergo.
Arrivati ci infiliamo nell’ascensore le porte si chiudono e cominciamo a salire.
Francesca: “Piano Fernando, perchè non arrivo vestita su in camera se continui così.”
Fernando: “Non andiamo in camera, ma sul balcone.”
Francesca: “Sul balcone all’ultimo piano? Guarda che c’è freddo ora.”
Fernando: “Ti riscalderò io.”
Francesca: “Sei fuori se vuoi fare qualcosa sul balcone su, ci saranno persone. Andiamo in camera.”
Fernando: “No, sul balcone, voglio fare pazzie.”
Francesca: “Basta che non finiamo giù dal balcone, in stanza al massimo andavamo giù dal letto.”
Arriviamo, l’ascensore si apre proprio sul balcone, usciamo tenendoci per mano e ci guardiamo attorno.
Tu vai verso la zona verso sud, dove ci sono dei divanetti un pò più grandi degli altri.
Io, vedo, che c’è solo un cameriere che sta sistemando il bar.
Gli do una bella mancia e lui ci lascia soli, con una bottiglia di prosecco italiano che non mi fa pagare.
Poi vengo da te.
Francesca: “Cosa ti sto combinando Fernando?”
Fernando: “Non stai facendo niente, di cui io non sia d’accordo.”
Francesca: “Se nonmi avessi conosciuta avresti risparmiato un casino.”
Fernando: “Bè, ma se ti interessa il mio conto in banca, puoi darmi la metà di tutto quello che spendo.”
Io ti verso un bicchiere di vino e lo stesso faccio per me.
Beviamo guardandoci negli occhi.
Francesca: “Dai Fernando, non aspettare più.”
Posi il bicchiere che hai in mano e poi mi baci.
Fernando: “Voglio che ti spogli se lo vuoi tu. Spogliati tu se lo vuoi.”
Quello che succede succede, ma dopo qualche decina di minuti …………
Francesca: “Fernando? …….. Fernando?”
Fernando: “Cosa c’è, mia regina?”
Francesca: “Svegliati dai. Dobbiamo sistemare, devo tornare dalle mie amiche.”
Fernando: “”No, dai restiamo qui abbracciati, dobbiamo finire il prosecco.
Francesca: “Il Prosecco, te lo finisci da solo. Il tuo giocattolino non da più segni vita, è meglio che andiamo.”
Fernando: “Domani cosa facciamo?”
Francesca: “Domani sono occupata con le mie amiche. Tu sei venuto per fare lo scapolone solitario, ma io sono qui sposata che più non posso, in teoria dovevo fare la suora,”
Fernando: “Addirittura la suora.”
Francesca: “Non è che tutte le donne che vanno a fare una gita con le amiche, si infilano dentro i letti degli altri, non funziona così se sei sposata?”
Fernando: “Ma io ti amo e ti desidero.”
Francesca: “Si, ma ora me ne devo andare.”
Fernando: “Ok, dai ti accompagno, all’ascensore.”
Francesca: “Andiamo dai stallone.”
La mattina dopo, parto e me ne vado in giro per Barcellona con il cervello in palla.
Quando ti bacio, quando ti ho tra le braccia e ti stringo parto e me ne vado chissà dove.
Tu pensi di essere una donna normale, pensi di fare cose normali, pensi di non fare cose speciali, fai un lavoro come tanti, ma in realtà sai ispirare.
Ispirare, vuol dire far disegnare nella testa di chi ti pensa una strada da percorrere, ad occhi chiusi o aperti come si vuole, ma percorrere con fermezza e convinzione che è la strada giusta.
Una città così ricca di storia e di momenti che hanno segnato la vita dei popoli ha saputo creare un segno nella mia esistenza che sarà di sicuro indelebile.
Forse dovrei terminare qui questa storia.
Dovrei avere il coraggio di dire che quello che è stato è stato.
Mi prenderò una bella sberla una marea di insulti o forse no.
Forse sarò io il giocattolo che verrà buttato a fine viaggio.
Questo viaggio, questo gioco terminerà, io andrò a casa e tu lo stesso e cosa ci rimarrà?
Spero che rimarrà l’amore che ho cercato di descrivere.
La vita impone di pagare bollette, rifiuti, tasse, portare fuori l’umido, la carta o la plastica, ma se l’amore ci avvolge e ci abbraccia tutto sembra più magico.
Mi trattengo per le vie di Barcellona fino a perdere la cognizione del tempo.
Ritorno in albergo e ti vedo seduta su uno sgabello del bar.
Sei vestita con un vestito che termina con una mini veramente da sballo.
Tutto il contrario rispetto ieri sera.
Le calze sono nere, con un filo color oro che disegna varie cose sulla tua gamba.
Le scarpe con il tacco ti rendono perfetta.
Fernando: “Ciao Francesca, è da molto che sei qui?”
Francesca: “Speravo che tornassi prima. Mi ero informata e mi avevano detto che eri uscito stamattina e non eri più rientrato.”
Fernando: “Hanno problemi con la privacy in questo albergo.”
Francesca: “Bè, ci vedono insieme e poi non capita tutti i giorni di ricevere una mancia per lasciare il balcone vuoto, quel cameriere avrà raccontato tutto a tutti.”
Fernando: “Siamo sulla bocca di tutti allora.”
Francesca: “Ascolta, quando sei entrato avevi la faccia di chi era andato dallo psicologo.”
Fernando: “Diciamo che ho riflettuto.”
Francesca: “Hai riflettuto su di me?”
Fernando: “E’ comprensibile?”
Francesca: “Che dici, ti va di continuare con me vicino vestita con questa super mini?”
Fernando: “Mi va e come.”
Francesca: “Andiamo, il ristorante lo decido io stasera.”
Fernando: “Paghi tu?”
Francesca: “Brutto impertinente, addirittura questo mi chiedi?”
Fernando: “Pensavo che ti andasse bene.”
Francesca: “Non prenderti troppi larghi, è già finita la fase miele?”
Fernando: “Andiamo dai, verso il ristorante.”
La serata scivola via benissimo.
Sono drogato dalla tua presenza, dal tuo sorriso e la tua voce mi sembra musica.
Inventare qualche battuta per farti ridere è fantastico.
A quanti uomini, Francesca hai fatto provare quello che sto provando per te?
A quanti uomini hai regalato i tuoi sguardi, le tue carezze, i tuoi baci.
Perchè ti ho conosciuto qui a Barcellona, perchè ora.
Perchè sei sposata.
Ti regalo la mia anima e le mie attenzioni per sempre se potessi cambiare gli eventi che ci stanno travolgendo, la vita che stiamo vivendo.
Io ce la sto mettendo tutta per rendere questa settimana la più bella della tua vita.
Chissà, se l’uomo che hai a casa ti rende così, ti da la stessa felicità e le stesse attenzioni.
Probabilmente si, è che quando si va lontani da casa, quando si sta lontano dalla propria vita, si comincia a vivere una vita che non è la propria e magari si dicono cose che non si dovrebbero dire.
Fare cose che non si dovrebbero fare.
Una volta terminata la cena, rientriamo in albergo, e andiamo verso l’ascensore.
Sembra che tu abbia dimenticato le tue amiche, meglio per me.
Chiuse le porte dell’ascensore ti appoggio alla parete e ti bacio.