lunedì 24 febbraio 2025

VENNE IL GIORNO 7° CAPITOLO

 Scritto interamente da Zorzella Fernando

Presentato a puntate qui su face book.

Tutto nel romanzo è inventato e frutto di fantasia.

DIVIETO ASSOLUTO DI COPIARLO O RIPRODURLO

TESTO:

7° CAPITOLO

Decisero di chiamare Siriana ed il suo gruppo e di raccontare tutto anche a loro. Poi si rinchiusero nella stanza riunioni a riflettere.

Tiziana: “Da che mondo e mondo, si sa che il Dna si trova in tutte le cellule, potrebbero avere quello che vogliono con un semplice prelievo di sangue.”

Nicola: “Infatti, il fatto che vogliono un ovulo, non presagisce niente di buono.”

Siriana: “L’ovulo è una parte importante per la nascita di una nuova vita ed in più c’è da dire che contiene solo metà del dna della donna, non tutto. Cosa se ne fanno allora?”

Paola: “Vogliono fabbricare qualche cosa.”

Nicola: “Io non ricordo di aver mai letto da nessuna parte che hanno questi bisogni.” Siriana: “Ma perché parli così, sembra che li conosci.”

Nicola: “Ho letto libri ed ho fatto ricerche su cui si parlava di loro.” Paola: “Ci vogliono distruggere veramente secondo te?”

Nicola: “No! Non ci vogliono distruggere, perché ci hanno creato loro.” Siriana: “Cosa? Addirittura?”

Nicola: “Quando sono arrivati sulla terra milioni di anni fa, hanno trovato quelli che erano i nostri predecessori, ovvero degli ominidi animaloidi, degli animali a tutti gli effetti. Siccome a loro servivano operai per portare avanti i loro obbiettivi hanno modificato il nostro Dna e ci hanno fatto diventare ciò che siamo ora.”

Siriana si alzò, raggelata, e se ne andò in bagno a vomitare. Paola e Tiziana corsero a soccorrerla.

Mirko: “Potrebbero essere cambiate le cose e potrebbero avere veramente bisogno di questo gene.”

Nicola: “Ma fanno avanti e indietro dal loro pianeta da sempre, cosa può essere cambiato?” 

Mirko: “L’aria? L’Ambiente?”

Nicola: “No! C’è qualcosa di strano sotto.”

Mirko: “Il problema è che o gli forniamo questo ovulo o il mondo va in rovina.”

Nicola: “Io non ce l’ho un ovulo e non li produco e di certo non chiedo a nessuna donna di salire in un’astronave interstellare per aprire le gambe o quant’altro.”

Nicola si alzò e se ne andò nel suo studio a leggere.

Non sapeva dove sbattere la testa, mai aveva letto, che quel popolo venuto da lontano potesse avere questo tipo di bisogni.

Chiuse il libro che stava leggendo e socchiuse gli occhi.

Rimase così per 5 minuti, finchè saltò sulla sedia spaventato dal rumore che fece Paola entrando. 

Paola: “Scusami se ti ho spaventato non pensavo che stessi riposando.”

Nicola: “Non stavo dormendo stavo solo riposando gli occhi. Entra e non stare li sulla porta.” 

Paola entrò e si sedette sulla poltrona davanti la scrivania.

Paola: “Hai scoperto qualcosa?”

Nicola: “No! Niente di niente, come era ovvio.” 

Paola: “C’è solo una cosa da fare.”

Nicola: “Si! Se fossi io donna ci andrei io ma visto che non sono donna e che non si può chiedere a nessuno questo sforzo, possiamo rimanercene qui come spettatori a veder l’invasione del mondo.”

Paola: “Ma io sono una donna.” 

Nicola: “Cosa vuol dire.”

Paola: “Io salirò su quella astronave e tu mi accompagnerai.” 

Nicola: “Non voglio Paola che ti sottometti a questo esperimento.”

Paola: “Ci sarai anche tu e io mi sento sicura se ci sei tu.” 

Nicola: “Non posso stiamo qui e osserviamo come va.”

Paola: “No! Non possiamo rimanere ad osservare come il mondo finisce. Io non accetto di aver studiato e ricercato i segnali extraterrestri e ora che siamo in contatto con una entità alliena ci facciamo invadere senza fare niente …… Proviamoci Nicola!”

Nicola: “Te la senti davvero?”

Paola: “Proviamoci, sia l’ultima cosa che facciamo al mondo, ma proviamo a salvarlo questo mondo.”

Nicola: “Allora sia così.”

Uscirono tutti e due dall’ufficio e andarono a dare la notizia agli altri.

Tutti cercavano di dire la loro, ma in realtà la scelta di Paola era la cosa giusta da fare, sperando che poi lo stesso Vancovar seguisse l’idea di Nicola.

Ora come ora, però, superato questo problema se ne affacciava un altro.

Sia che Vancovar con la sua compagnia aliena mantenesse un livello moderato nell’invadere il mondo sia che fosse più incisivo, occorreva creare una struttura che potesse proteggere più gente possibile. 

Occorreva creare un ambiente un posto dove la gente potesse essere messa in salvo in caso di bisogno.

Per fare questo però occorreva parlare del problema con le persone giuste senza creare allarmismi.

Vancovar era stato chiaro, per lui la base di Enna sarebbe stata of-limits e li Nicola e la sua banda avrebbe potuto mettere in salvo più gente possibile, però era un posto conosciuto appunto anche da Vancovar quindi occorreva trovare un posto segreto.

Il Direttore Roberto, dalla sua aveva delle conoscenze nella Protezione Civile, che avrebbero potuto aiutare nella realizzazione di questa struttura.

Era imperentorio, parlare solo con le persone giuste e e senza creare allarmismi.

I giorni da questo momento passarono lenti ed inesorabili, i nostri non sapevano che fare e pensare.

Lentamente, come abbiamo già detto si cominciarono ad informare sempre più persone superfidate, persone che erano vicine al mondo dei ricercatori di extraterrestri.

Esattamente si diceva loro, che occorreva prepararsi per qualunque evenienza, perché erano stati intercettati dei segnali extraterrestri veri e propri e a cui si cercava di dare risposta.

Fu, il telegiornale delle 13,00 che fece raggelare il sangue ai nostri amici.

Il giornalista aprì l’edizione con questa notizia: “E’ di pochi minuti fa l’importante annuncio che è arrivato in varie lingue a tutti i governi del mondo tramite le loro ambasciate, dalla Libia, in cui si da nota che si è insediato un vero e proprio Governo, comandato dal Generalissimo Vancovar, grazie al cui esercito, sta per pacificare la Libia. Tutte le sommosse e le azioni di rivoltosi, stanno per essere sedate, per portare nuova pace e la nascita di un nuovo stato Libico Ateo ma aperto a tutte le religioni. Il Generalissimo proseguo dicendo che per motivi di sicurezza interna e per non far rischiare la vita a nessuno, vengono simultaneamente chiuse tutte le ambasciate in Libia degli stati esteri, vengono fatti allontanare tutti i giornalisti esteri, tutte le organizzazioni internazionali di ogni tipo, viene chiusa la rete internet, tutti i confini e lo spazio aereo. Si chiede all’Onu, alla Nato e alle altre organizzazioni Militari di comprendere il delicato momento, promettendo che a breve seguirà un comunicato ufficiale del Generalissimo in persona.”

  1. minuti lunghissimi, che raggelarono il sangue di tutti, fecero capire ai nostri che non era un sogno, ma quell’incontro era l’inizio di una cosa che avrebbe veramente cambiato il mondo. Tutti guardarono Nicola, attendendo che dicesse qualcosa.

Nicola, non si fece attendere.

Nicola: “Ci hanno ascoltato! Ci hanno ascoltato!”

Nicola cominciò a ridere, a dimenarsi, a saltare di gioia continuando a ripetere: “Ci hanno ascoltato! …………. Ci hanno ascoltato! ………… Lo capite ci hanno ascoltato! Non distruggeranno la terra come avevano intenzione di fare.”

Tutti vedendo Nicola ridere e piangere nello stesso momento, corse ad abbracciarlo, e stringerlo, in un caloroso gesto di affetto.

Mirko piangendo: “Sei il nostro capo! Sei un mito.”

Paola con le lacrime agli occhi: “Hai perso anni sopra ai libri e ora hai fatto la differenza. Sei un grande.”

Tiziana lo abbracciò e lo baciò.

Nicola: “Grazie a tutti, grazie! Siamo all’inizio però! Ora il mondo conoscerà una nuova era.” 

Mirko: “Speriamo che sia un’era di pace e abbondanza.”

Nicola: “Non sappiamo niente, forse, ma dico forse, se proseguiranno così, non conosceremo un nuovo olocausto mondiale, ne una guerra atomica. Speriamo.”

Tiziana: “Ora dobbiamo attendere che arrivino a prendersi ciò che hanno chiesto.” 

Paola: “Io sono pronta Tiziana.”

Tiziana corse dall’amica ad abbracciarla.

Tiziana: “Amica mia non voglio che in nessun modo ti facciano del male.” 

Paola: “Dobbiamo avere fede.”