domenica 16 marzo 2025

RIVOLUZIONE 11° CAPITOLO

 RIVOLUZIONE – IL ROMANZO

Scritto interamente da Zorzella Fernando

Presentato a puntate qui su face book.

Tutto nel romanzo è inventato e frutto di fantasia.

DIVIETO ASSOLUTO DI COPIARLO O RIPRODURLO

TESTO:

11* CAPITOLO

Facciamo un passo indietro, ma Tiger che fine aveva fatto? Dove era finito il soldato mandato dagli Orsi Neri per chiedere aiuto? 

Dragon era inviperito e giurò che al suo ritorno lo avrebbe ucciso, aiuti o no al seguito,  La guerra stava prendendo una piega da cui non se ne poteva uscire, occorrevano per forza i rinforzi.

A Zodiaco,  invece, i nostri 3 rapiti rinchiusi ancora in cella ormai da 2 giorni, non erano ancora riusciti a capire il perché di quello che gli era successo.

Jonathan disse: “Giuro che quando ritorno spaccherò il muso a Filippo e Angelica.”

Matteo: “Angelica è una donna non la puoi picchiare, anche se se lo merita.”

Jenny: “Ci penserò io, e sapete benissimo tutti e due che quando una donna picchia lo fa sul serio.”

Matteo: “Piccioncini che ne dite se usciamo di qui e ce ne torniamo a casa in qualche modo?”

Matteo aveva chiamato bene i due compagni di cella piccioncini, infatti in quei due giorni rinchiusi assieme si erano molto riavvicinati e avevano discusso e ridiscusso di molte cose, trovando in Matteo un attento ascoltatore ed un arbitro inflessibile.

Ad un tratto la porta della cella si aprì e il soldato che la varcò disse: “Voi tre in piedi e seguitemi, senza fare scherzi altrimenti vi prenderemo a bastonate, nessuno parli finchè non vi interrogheremo noi.”

I nostri 3 scortati da 10 soldati vennero accompagnati in uno stanzone dove Acquario, con tutto il resto del consiglio li stava aspettando.

Arrivati e fatti sedere il soldato capo scorta disse: “Ora parlate solo quando vi verrà fatto domande.”

Acquario iniziò l’interrogatorio: “Benvenuti rappresentanti di Genesi, tra di voi c’è forse una certa Jenny?”

Jenny: “Sono io e voi chi siete? Perché ci avete rapiti?”

Acquario: “A te non deve interessare chi siamo noi, voi più che noi dovreste farvi un bel esame di coscienza e smetterla con tutta la vostra bellicosità.”

Jenny: “Sei un pazzo, ma che ne sapete voi di noi? Belligeranti noi? Non sapete cosa rappresentiamo noi per la gente!”

Acquario: “Abbiamo mandato qualche giorno fa delle spie e neanche farlo a posta, vi abbiamo visti partire in forze.”

Jenny: “Ma visti partire cosa? Non sapete niente! Ci avete spiato? E’ una cosa incredibile! Il mondo ha subito una catastrofe immane, non si può ancora dire quanti siano i superstiti, e voi avete il buon tempo di girare, spiare, incontrate una comunità e non fate niente per avere contatti pacifici. Siamo partiti in difesa di un’altra comunità che è stata attaccata. Noi di Genesi ci siamo rimboccati le maniche e stiamo cercando di ricostruire il mondo che ci circonda.”

Cancro: “Puoi dirci qualcosa sulla battaglia che c’è stata a San Giovanni Ilarione?”

Jenny cominciò a spiegare bene tutta la storia sugli immortali, sugli orsi neri, su Prima Donna, nei minimi dettagli lasciando sempre di più i cavalieri stupiti e a bocca aperta.

Si resero sempre più conto che il loro ostinato isolamento li aveva danneggiati ancora di più, mentre sarebbero potuti essere più utili se avessero cercato altre comunità nei dintorni.

Acquario: “Ma questi pazzi sanguinari del Wikingo sono morti tutti? Potremmo essere in pericolo anche noi?”

Jenny: “Sicuramente non sono morti tutti, quindi potrebbero riorganizzarsi, occorrerà con il tempo fare una buona pellustrazione ed ottenere un sempre di più efficace controllo del territorio. ……… Sinceramente per ora siamo a Prima Donna a difendere quella comunità e non sappiamo niente da 3 giorni, perché non abbiamo ricetrasmittenti e ponti radio.”!

Acquario: “Abbiamo trovato disperso nel nostro territorio uno dei vostri, un certo Alberto.”

Matteo: “Alberto? Ma è inaffidabile, vi ha raccontato lui tutte queste fandonie su di noi? Dov’è ora? Fatelo venire qui che ci penso io.”

Leone: “Non abbiamo più traccia di lui, da quando voi siete stati catturati, è stato visto uscire con una modo e non ha fatto più ritorno.”

La discussione proseguì, ed il dialogo divenne sempre più conviviale ed amichevole, passando così da un interrogatorio vero e proprio ad una chiacchierata tra amici.

La giornata era passata inesorabilmente, a Bologna gli elicotteristi, avevano raccontato tutto al loro generale che aveva a seguire dato tutte le autorizzazioni per intervenire. Tutta l’organizzazione ebbe bisogno della notte intera, ma alle prime luci dell’alba, tutti i cancelli della base si aprirono, e tutti i mezzi disponibili uscirono all’attacco. Uno stormo di elicotteri d’attacco e da trasporto di uomini e mezzi, era un’immagine impressionante.

Alex via radio impartiva gli ordini: “I mezzi da terra e la fanteria li faremo scendere qualche Km a sud di Prima Donna, in posizione di sicurezza, gli Apache invece dovranno iniziare subito i bombardamenti, mi raccomando non lasciamoli respirare, si attacca senza tante presentazioni. I mezzi di terra e la fanteria la voglio subito operativa appena toccate terra, voglio che questa guerra finisca entro stasera.  Non si beve e non si mangia finche non è finito tutto. ……… Ultima cosa non si fanno prigionieri.”

Tango 5: “Prima donna in vista stiamo attenti.”

Alex: “Date il via al piano.”

A Prima Donna rimasero tutti impressionati, nel vedere cosa stava arrivando. A William, Sergio e Mauro, venne la pelle d’oca e si misero tutti pronti nei posti di combattimento.

Gli elicotteri cominciarono subito a provocare una vera e propria tempesta di bombe.

Agli Orsi Neri rimaneva che provare a difendersi.

I feriti ci furono in ambo le parti, ma gli Orsi Neri cominciarono a cadere uno ad uno a vista d’occhio.

I carro armati Bolognesi, presero il contingente nemico da Sinistra, da Ovest, permettendo alla fanteria e al contingente di Genesi di avanzare e prendere posizioni.

Vedendosi vicini alla sconfitta Dragon si vide preso sempre più dalla paura, così assieme ad una cinquantina di soldati si dette alla fuga a piedi, lasciando tutti gli altri senza comando a sparare ad un nemico che non aveva pietà e condannandoli così a morte certa.

La battaglia durò tutto il giorno, gli Orsi Neri erano comunque soldati implacabili e resistevano fino alla morte, finche poco prima delle 21 l’ultimo soldato nemico morì, chiudendo così una battaglia sanguinosa e sporca che ormai durava da giorni.

William e tutti i nostri gridarono “Vittoria”, la gioia si propagò su tutto il campo della battaglia.

Era da decenni se non da secoli che l’Italia non assisteva a una battaglia così insensata e stupida come quella di Prima Donna. Italiani che uccidevano altri italiani, solo perché ormai il senso di unità, di rispetto, era stato perso. Quel flash solare che aveva deturpato il mondo aveva bruciato il cervello ed il cuore degli uomini trasformandone alcuni in bestie disumane.

Si lavorò tuta la notte per assistere i feriti, ricomporre i cadaveri e seppellirli in grasse fosse comuni.

Quando arrivò giorno tutto sembrava più tranquillo, e tutti si sentivano come semi addormentati dalla stanchezza.

A Genesi nessuno era riuscita a capire dove potessero essere finiti Jenny e gli altri, le missioni di ricerca non aveva portato a nuovi sviluppi, anche perché non riuscivano a rimanere fuori la notte e quindi non si riusciva a fare un lavoro meticoloso. Tutto il consiglio era nel panico.

A Zodiaco, invece, i nostri 3 rapiti stavano preparando il rientro a casa.

Acquario: “Mi dispiace per avervi recato tutti questi problemi e avervi trattenuto in prigionia.”

Jenny: “Vi perdoniamo e anzi, abbiamo scoperto nuovi amici. ……. A Genesi c’è posto anche per voi se volete unirvi, più numerosi siamo più cose potremmo realizzare e magari potreste ritornare qui in Trentino in un secondo tempo.”

Acquario: “Noi ci teniamo a rimanere qui a proteggere la nostra terra. …… Potremmo invece accordarci per pattugliare insieme tutta Verona, per creare un cuscinetto sicuro tra noi e voi per incominciare ad avere più contatti e scambi.”

Jenny: “Magari creare una comunità intermedia. ………. A dimenticavo, gli immortale potrebbero essere ancora in giro e potrebbero essere vicino a voi, rimanere con le orecchie alzate e se sentite odore di pericolo chiamateci subito risponderemo in forze.”

Acquario: “Di sicuro vi chiameremo, anche perché noi non siamo molto armati, quindi possiamo fare un semplice pattugliamento. La strada del ritorno la conoscete quindi quando vorrete partire siete liberi.”

I saluti durarono ancora un po’ e poi i nostri partirono per ritornare a casa.

A Genesi, Filippo ed Angelica avevano preparato tutto per la fuga, doveva essere una fuga verso la libertà ed una nuova vita. Avevano preso una jeep, carburante e provviste.

Partirono in un momento che il campo era meno attento agli spostamenti e si diressero verso Nogara e quindi Mantova. Circondata da tutte pianure Mantova offriva la possibilità di trovare comunità costituite come a Genesi, lontani dalle montagne molto probabilmente la catastrofe poteva aver causato meno danni e disastri.

Da tutt’altra parte, dopo Verona verso Nord, Luigi stava cercando tracce del passaggio dei 3 dispersi, quando tutto ad un tratto videro avvicinarsi una jeep di corsa.

Con i binocoli, cercarono di intravedere chi fosse alla guida, e quando si scoprì che erano Jenny, Jonathan e Matteo si scoppiò ad esultare, e a saltare di gioia.

Anche dalla jeep si accorsero che erano i loro compagni quelli che si vedevano in lontananza e così accelerarono per raggiungerli.

Una volta fermi si scambiarono baci e abbracci, sommergendosi a vicenda di molte domande.

Ripartirono subito per Genesi, dove una volta arrivati trovarono un caloroso benvenuto.

Jenny riprese subito il comando e ordinò che tutti si prendessero una giornata di riposo e libertà.

Lei decise di prendersela assieme a Jonathan.

Jenny e Jonathan andarono a casa di lui, dove si rilassarono e parlarono moltissimo, mangiando e bevendo ricostruirono definitivamente il loro legame.

Parlarono anche di Filippo ed Angelica decidendo di far finta di niente come se non fosse successo niente, non ne avrebbero parlato e si sarebbero comportati in modo molto freddo con loro.

Non potevano sapere che Angelica e Filippo erano partiti e che arrivata la sera avevano trovato riparo in un casolare disperso.