domenica 16 marzo 2025

VENNE IL GIORNO 11° CAPITOLO

 Scritto interamente da Zorzella Fernando

Presentato a puntate qui su face book.

Tutto nel romanzo è inventato e frutto di fantasia.

DIVIETO ASSOLUTO DI COPIARLO O RIPRODURLO

TESTO:

11° PUNTATA

La Libia, si presentava, come uno stato in una continua rivoluzione, e Vancovar come capo

terrestre, di un governo composto da Alieni come lui, cercava, usando sia l’esercito terrestre, sia quello alieno di riportare tutto alla normalità.

Abbiamo detto anche come.

Tutti i carcerati e tutti i dissidenti venivano fatti sparire, così i terrestri tranquilli e di buona volontà si trovavano circondati da un ampiamente apparentemente stabile e quindi non si ponevano tutti questi grandi problemi su chi fosse veramente Vancovar e da dove fosse saltato fuori.

C’è da dire che tutti in Libia sapevano che a governare poteva andare solo un gruppo appoggiato a livello internazionale, quindi se questo governo poteva lavorare indisturbato voleva dire, per i Libici di godere anche di una protezione internazionale.

I confini della Libia, come abbiamo detto erano stati chiusi, nessuno poteva entrare ed uscire per via terrestre.

Non solo, una grossa talpa meccanica, una macchina che di terrestre non aveva proprio niente visto la sua mole, stava scavando attorno al confine della Libia un grande, immenso fossato.

Con la terra di riporto come ulteriore rafforzamento dei confini venivano realizzate delle dune immense artificiali.

A lavoro finito la Libia sarebbe stata chiusa da un’immensa muraglia di terra e da un altrettanto grande fossato.

Nicola chiese spiegazioni, perché, veramente quel canale era visibile ad occhio nudo, e Vancovar rispose che sarebbe stato importantissimo per la rinascita della Libia.

Una grossa astronave dissalatrice, sott’acqua in mare aperto, stava cominciando la produzione di acqua pura e dolce da svuotare in grande quantità in questo canale, che a sua volta sarebbe stato usato per irrigare tutta la Libia con canali secondari.

Nicola chiese se non fosse più semplice pompare l’acqua da sottoterra.

Ma Vancovar rispose che il fabbisogno sarebbe stato talmente elevato che non era un bene consumare ne l’acqua del sottosuole, ne quello dei pochi bacini naturali in superficie.

Nel mare c’era tanta acqua e a loro, alieni, l’energia per dissalarla era praticamente gratuita ed inesauribile.

Nicola chiese a Vancovar, se alla fine si sarebbe accontentato solo della Libia, o avrebbe voluto altri spazi.

Vancovar rispose: “Io sono qui per prendermi tutto il mondo, ma come ti ho detto, se vuoi e se te la senti ce l’ho spartiamo, ma tu devi diventare veramente il capo dei sapiens!”

Nicola : “Cosa? Dovrei diventare il capo di una nazione?”

Vancovar: “Si! ……. Io per quanto buono posso essere e per quanto abbia deciso di abbracciare le tue idee, voglio diventare il padrone di questo mondo. Bene o male prima o poi dovrò entrare in contatto con chi comanda gli altri territori terrestri, e se tu sarai un capo sarà più semplice per me dettare delle leggi che vedano te come unico beneficiario.”

Nicola : “Ma come riuscirai a dettare delle leggi tu, che porteranno gli altri ad ascoltarti?” Vancovar: “Non preoccuparti, che di strade da percorrere ce ne sono una marea, basta solo scelglierle e percorrerle al momento giusto.”

Nicola : “Ma per diventare capo, io, della mia nazione dovrò candidarmi e farmi eleggere dagli altri, mi serviranno soldi che io non ho.”

Vancovar: “E’ vero, voi Sapiens avete deciso di governarvi in questa maniera che chiamate democrazia, ma che in realtà è solo una falsa democrazia.”

Nicola : “Cosa intendi dire?”

Vancovar: “Intendo dire che è vero che è il popolo che decide il suo capo, ma in realtà le funzioni strategiche di uno stato sono pochi che le sanno governare, altrimenti quelli che voi chiamate stati si disintegrerebbero.”

Nicola : “Cosa intendi dire?”

Vancovar: “Il Presidente Americano, è scelto dai cittadini americani, ma i candidati a Presidente sono scelti da un governo occulto, che in questo modo scegli sempre persone capaci di gestire anche le funzioni fondamentali di uno stato come l’esercito e la forza militare.”

Nicola : “Non si candida nessuno se non lo vuole il governo occulto.”

Vancovar: “Certo, anche perché sarebbe stato difficile, per esempio per gli americani tenere nascosto al mondo il fatto di essere in contatto con noi. Ci sono delle cose che non devono mai arrivare ad essere svelate e sulle conseguenze che potrebbero derivare dal fatto che queste cose venissero rese note, tu mi hai convinto a comportarmi così.”

Nicola : “Ho capito!”

Vancovar: “Ogni grande nazione ha il suo governo occulto, Nicola.” 

Nicola : “Se c’è anche in Italia, difficilmente riuscirò a vincere!”

Vancovar: “Non è detto! ……. Ci tieni a proteggere da me la tua gente si o no?” Nicola : “Si!”

Vancovar: “Allora è sufficiente che diventi più forte a 360 gradi del governo occulto e poi saranno loro a fare il resto e a farti vincere.”

Nicola : “Ma per essere più forte, mi servono soldi che io non ho.” Vancovar: “Soldi, questi maledetti soldi che vi hanno rovinato la vita.” Nicola : “E’ si, ma per vincere delle elezioni servono soldi.”

Vancovar: “La Libia ne ha molti soldi, ma a dire il vero a me e ai Libici più andremo avanti più non serviranno. ”

Nicola : “Come dici? Voi non avete soldi? Come fate?”

Vancovar: “Nicola, il denaro e quello che voi chiamate moneta, sono la rovina della vostra civiltà. Non ha futuro una civiltà che si basa su una divisione della ricchezza in maniera così disemogenea. Tutti devono avere tutto o quasi, ma di sicuro tutto per poter vivere bene e progredire per se e per gli altri. Tutti i soldati e tutta la gente che mi sono portato via in questa missione, non percepiscono soldi, Nicola, ma sanno che si sono imparcati per venire a conquistare un qualcosa che farà del bene a se stessi e a tutto il resto della nostra civiltà.” 

Nicola : “Cavoli. Siamo indietro anni luce noi.”

Vancovar: “Certo! Voi siete fermi all’età della pietra come dite voi.” 

Nicola : “Quanti soldi ha la libia?”

Vancovar: “Ha in oro 3 milioni di miliardi di euro.”

Nicola : “Cavoli, lo stato italiano ha un debito pubblico di 5 mila miliardi!”

Vancovar: “Si, ma cerca di capire dalle mie parole! La Libia ha Oro, metallo, una risorsa primaria! Voi, la civiltà umana si è dimenticata che sono le risorse primarie le cose che rendono libere le genti e le civiltà. Voi avete neutralizzato il tutto, e in questa maniera avete neutralizzato o lo state facendo anche il mondo.”

Nicola : “A me servono soldi, moneta per vincere le elezioni.”

Vancovar: “Trova il modo perché davanti alle comunità internazionali io possa darti soldi e moneta senza destare sospetti ed io ti aiuterò.”

Nicola : “Ok! Affare fatto.”

Vancovar: “Si ma c’è una cosa che devi sempre tener presente.” 

Nicola : “Ovvero?”

Vancovar: “Io e te stiamo facendo dei patti, ben precisi. Ogni nostra parola è un patto, e chi lo disonora avrà la peggio. Ricordatelo sempre Nicola.”

Nicola a questo punto rabbrividì, dentro di se perché il messaggio di Vancovar era stato chiarissimo.

Giocare al doppio gioco con Vancovar sarebbe stato molto pericoloso.

Ritornati alla nave madre, Paola venne rivisitata per rassicurarsi che il suo stato di salute fosse buono, successivamente si rinchiusero tutti e due nella loro gabina, si fecero una doccia rispettando la loro reciproca privacy e poi si sdraiarono nei loro rispettivi letti e parlarono.

Paola: “Secondo te Nicola, sarò ricordata come una eroina o come l’inizio di tutti i mali?” Nicola: “Non so Paola, non saprei dirti. Non sappiamo a cosa serva il loro Dna.”

Paola: “Secondo te a cosa serve?”

Nicola: “Io penso che se un’entità ha bisogno del Dna di un altro essere è perché a lui  necessita avere una sequenza di geni che normalmente non avrebbe. Di solito in genetica si fa così. Si aggiunge del dna ad un essere che ha bisogno di quel dna.”

Paola: “Ma per fare cosa?”

Nicola: “Può darsi, che serva loro per diminuire dei loro punti deboli, magari non sono proprio così adatti al nostro mondo come ci fanno credere.”

Paola: “Spiega meglio?”

Nicola: “Pensando, sempre, agli animali e agli esseri che popolano il nostro mondo, può darsi che loro non riescano veramente a digerire quello che devono mangiare qui sulla terra.”

Paola: “Quindi secondo te, hanno dei punti deboli?”

Nicola: “Li devono avere, non può essere che siano perfetti.”

Paola: “Secondo quello che ci hai sempre detto tu, noi umani siamo stati creati da esseri esterni alla terra, dei veri dei.”

Nicola: “Si ma questi, non sono degli Dei infallibili, sono in carne ed ossa e quindi non penso che siano perfetti al 100%.”

Paola: “Dobbiamo stare attenti a come parliamo qui nell’astronave, potrebbero sentirci.” Nicola: “Guarda non mi fanno paura, perché se vogliono, ora come ora possono distruggere il pianeta in ogni momento.”

Paola: “Riusciremo a salvarci?”

Nicola: “Ho parlato con Vancovar oggi e mi ha detto che se noi arriviamo a comandare la nostra nazione, potremmo fare degli accordi di convivenza.”

Paola: “Lui è deciso a prendersi tutto?” Nicola: “Penso proprio di si.”

Paola: “Ora basta mi dirai altro quando saremo a casa.” Nicola: “Ok!”

Paola: “Lo sai una cosa?” Nicola: “Dimmi.”

Paola: “Sto bene e mi sento sicura con te.”

Nicola: “Non preoccuparti, le prime persone a cui tengo siete proprio voi.”

All’indomani, i nostri ritornarono al centro ricerche ad Enna, dove fecero una riunione fiume raccontandosi tutto quello che era successo.

Quello che fece rimanere a bocca aperta tutti, fu la proposta che Vancovar aveva fatto a Nicola. 

Siriana: “Dobbiamo fare di tutto per salvare la nostra gente, o almeno per prepararla al peggio.” 

Tiziana: “Cavoli, vincere le elezioni e prendere in mano le redini dell stato non è mica uno scherzo.”

Paola: “Si! Anche perché non c’è solo da pensare a questo problema, ma c’è da pensare  a governare un paese.”

Mirko: “Per vincere c’è da giocare sporco però! Sarà una guerra senza esclusione di colpi.” 

Nicola: “Dobbiamo provarci e dobbiamo vincere.”

Mirko: “La Libia ha 3 milioni di miliardi di euro non possiamo farceli dare e tenerceli?”

Nicola: “Per gli alieni non sarebbe un problema darteli, però poi se non li usiamo bene, ci toccherà solo scappare per non farci prendere dagli alieni. Se li usiamo bene, forse riusciamo a costruire uno spazio di libera circolazione per gli umani.”

Tiziana: “Ma dobbiamo proprio convivere con loro? Un giorno riusciremo a mandarli via?” Mirko: “Per ora penso proprio di no.”

Roberto: “Di sicuro un punto debole ce l’hanno anche loro, occorre scoprirlo, ma per scoprirlo occorre non creare una guerra che distruggerà il mondo.”

Siriana: “Come potremmo fare per conquistare la leader ship del paese?”

Nicola: “Dovremmo creare un partito vero, avere una sede e cominciare a discutere un programma elettorale serio e vicino alla gente. Il partito lo finanzieremo tramite una società che creeremo a doc per riciclare i soldi libici. Soldi che sfrutteremo per mantenere in piedi le sedi e fare del bene alla gente.”

Tiziana: “In che modo faremo del bene alla gente?”

Nicola: “Non lo so! Occorre vedere quanti soldi riusciremo ad avere al mese dalla Libia e poi decideremo.”

Mirko: “Saremo avvicinati dalla mafia come ci comporteremo?”

Nicola: “Non avremmo bisogno della mafia, giocheremo talmente sporco che se in qualche comune non prenderemo voti a causa della mafia non ne risentiamo. Non dobbiamo sporcarci con la mafia.”

Roberto: “Vuoi dire che denunceremo eventuali illeciti o pressioni?”

Nicola: “Secondo me se giochiamo bene le nostre carte non ce ne sarà bisogno. Sarà sufficiente dire che non abbiamo bisogno di loro.”

Roberto: “Ci servirà una base operativa, come faremo?”

Nicola: “Qui chiuderemo tutto e ci sposteremo a Roma, nella capitale, li saremo più alla portata di mano delle televisioni dei giornalisti e dei media in generale, il partito li avrà modo di farsi sentire.” 

Roberto: “Con gli alieni che linea teniamo?”

Nicola: “Noi siamo amici degli alieni e quindi godiamo un po’ della loro protezione, ufficialmente noi saremo amici dei libici e del governo libico. Ma non dovremmo per forza sbandierarlo, lo diremo solo se interrogati, ma secondo me non ce ne sarà neanche di bisogno.”

Siriana: “Compreremo qualcosa a Roma con i primi soldi? Servirà degli spazi adeguati come abbiamo detto.”

Nicola: “Non compreremo niente e non spenderemo tempo per pensare troppo ad una sede.” 

Paola: “Allora come faremo?”

Nicola: “Affitteremo degli alberghi, che sono già strutturati ed organizzati per tutto. Le nostre sedi saranno alberghi, che pagheremo in modo adeguato.”

La riunione durò ancora molto, ma già a metà serata tutti erano già nelle loro stanze per dormire. Tiziana e Mirko già da tempo dormivano assieme.